STEFANO ZENNI
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zenni 2Sabato 11 maggio
Ore 18.00 e
Ore 20.30





Ore 18.00
Aperitivo

Ore 20.30
L’africa e il Jazz: romanzo di migrazioni

http://www.stefanozenni.com

Musicologo di fama internazionale, è presidente della Società Italiana di Musicologia Afroamericana e, da quest’anno, direttore artistico del Torino Jazz Festival.
Insegna Storia del jazz e della musica afroamericana presso i Conservatori di Bologna, Firenze e Pescara. Ha insegnato per tre anni History of Music of XX and XXI century presso la sede italiana della New York University. È membro dell'International Advisory Board del Center for Black Music Research di Chicago e dell'International Council for American Music. Ha scritto e curato libri su Miles Davis, Louis Armstrong, Herbie Hancock, Charles Mingus. È stato candidato ai Grammy Awards 1999 come autore di note di copertina. Dal 1998 è conduttore di Rai Radio3.

storiajazzSin dal titolo è esplicitata la prospettiva "globale" con cui Zenni affronta un secolo [e più] di jazz, in un disegno culturale di vasta portata che la musicologia afroamericana più avanzata già pratica da tempo, ma che finora non aveva trovato - specialmente nel nostro paese - una sistematicità di questa portata. Ecco dunque che il discorso di Zenni ingloba con naturale necessità il ruolo della danza, della musica stampata, dell'apporto dei compositori, della radio, nell'articolato sviluppo storico e linguistico del jazz.
In questo disegno un bel po' di luoghi comuni vengono demoliti con argomentazioni convincenti, lasciando così il giusto spazio al jazz europeo e extra-americano in genere, tratteggiando con asciutta efficacia i percorsi artistici dei grandi maestri [di cui vengono elencati e analizzati i capolavori, pur in mancanza di una discografia consigliata in appendice] e fornendo chiavi essenziali per la comprensione di tanti stili e epoche.
Il libro integra dichiaratamente il precedente lavoro di Zenni per Stampa Alternativa, I segreti del jazz, a cui si fa spesso riferimento per gli aspetti più specificamente linguistici e si pone certamente come punto di riferimento per chiunque voglia accostarsi con strumenti nuovi alla storia del jazz.
E preziosissime sono le tabelle e i diagrammi che funzionano da mappe di orientamento nel testo, in un vero e proprio affresco a molti colori che scorre come lettura, ma che diventa presto prezioso oggetto di consultazione.
Tratto da http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=7853

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